Articoli in Chiave SEO: 10 Consigli per Posizionarsi in Prima Pagina su Google

articoli in chiave seo

INDICE DEI CONTENUTI

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Sul web sono presenti davvero tanti articoli. Ogni giorno migliaia e migliaia di siti pubblicano nuovi contenuti con l’intento di posizionare il loro sito in prima pagina su Google.

Purtroppo però, la prima pagina di ricerca su Google per una determinata parola chiave è solo una e può contenere un massimo di 10 risultati (anche meno se contiamo le adv di Google).

Come fare dunque per scavalcare la concorrenza e farsi strada tra i vari competitor? Sicuramente uno dei fattori principali è creare dei contenuti validi sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista qualitativo. In altre parole creare articoli in chiave SEO.

Leggi anche: 12 Tecniche SEO Avanzate per Essere tra i Primi su Google

Andiamo a vedere nel dettaglio tutti i punti per scrivere un articolo in chiave SEO:

1. Installare Yoast SEO

Se il tuo sito è stato realizzato in WordPress, Yoast SEO è sicuramente un ottimo plug-in di cui puoi servirti per essere certo che tutto ciò che stai facendo (e soprattutto il modo in cui lo stai facendo), sia fatto bene.

yoast seo

Puoi trovare il plug-in andando a questo link.

Se invece il tuo sito non è stato realizzato in WordPress, puoi tranquillamente saltare questo punto e passare direttamente a quello successivo. Ti ricordo che Yoast SEO è SOLO uno strumento di supporto per la realizzazione dei tuoi articoli.

Non è indispensabile ne porta benefici in termini di posizionamento organico (o almeno non direttamente). Purtroppo spesso mi capita confrontarmi con clienti che avendo questo plug-in installato sul loro sito credono di fare la SEO: niente di più sbagliato.

2. La Keyword Research

Ricercare parole chiave è sicuramente la base per una distribuzione organica di successo. Le parole chiave (o meglio conosciute in inglese come keywords), sono i termini che le persone inseriscono su Google per trovare determinate informazioni in merito ad un argomento specifico.

Le keywords non riguardano solo la SEO ma aiutano anche a trovare risposta alle seguenti domande:

  • Cosa cerca sul web il tuo pubblico? Questo può aiutare a scoprire gli interessi delle persone e dunque scegliere un determinato argomento da trattare.
  • Quali sono le domande che le persone fanno online? Puoi scoprire i quesiti fatti sul web in merito ad un argomento in particolare e poi dar risposta all’interno dei tuoi articoli.

Quindi, prima di iniziare a scrivere il tuo articolo, ricordati di aver ben chiaro la parola chiave che hai deciso di utilizzare. Seleziona una keyword principale e almeno 5-10 secondarie.

scelta della parola chiave

Come scegliere una parola chiave principale

Quando si scrive un articolo vien facile cercare di prendere quante più parole chiave possibile e provare a ottimizzare il testo per tutte. Facendo cosi però si perde il focus e si rendono i contenuti meno completi.

Scegli una parola chiave principale e poi approfondisci. La parola chiave che hai scelto dovrebbe indicare l’obiettivo primario del tuo articolo.

Nel caso che ti ho mostrato sopra, ho scelto come parola chiave “come essere in prima pagina su google“.

Per scegliere questa parola chiave mi sono servito di Semrush per andare a comprendere alcune metriche. In particolare il volume di ricerca nazionale e la difficoltà di piazzamento della keyword.

Fare tali analisi preliminari è di fondamentale importanza, cosi come lo è l’utilizzo di questi strumenti. Se non lo possiedi ti consiglio di avviare una versione di prova con Semrush oppure con SEO Zoom (altro strumento simile con maggior precisione sul mercato italiano).

Nota: Non esagerare con le parole chiave, farne abuso all’interno di un articolo potrebbe essere mal visto da Google e dunque potresti ritrovarti penalizzato ancor prima di iniziare. Ricorda che i contenuti devono essere quanto più naturali possibili.

analisi delle keyword da utilizzare nell'articolo

Come scegliere le parole chiave secondarie

Le parole chiave secondarie devono avere una stretta correlazione con la parola chiave principale, in modo che il loro inserimento non cambi l’obiettivo dell’articolo, ma al contrario, lo rafforzi.

Generalmente analizzo articoli dei vari competitor e vado a vedere quelle che sono le keywords secondarie utilizzate. Una volta raccolte procedo ad analizzarle singolarmente ottenendo cosi un insieme di parole da utilizzare nei miei articoli.

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3. Determinare l’intento di ricerca e identificare il formato corretto

Cos’è l’intento di ricerca? L’intento di ricerca è ciò che gli utenti vorrebbero ottenere digitando una specifica query. Google è in costante evoluzione sui suoi algoritmi di ricerca al fine di migliorare l’esperienza utente e spingere i copywriter a realizzare contenuti pertinenti agli intenti di ricerca del pubblico.

Il formato del contenuto che scegli, il messaggio che trasmetti e l’invito all’azione che usi, dovrebbero dipendere dall’intento di ricerca di una parola chiave. L’intento può essere suddiviso in quattro tipi distinti:

  • Informazionale – l’utente cerca informazioni specifiche su un argomento.
  • Navigazionale – l’utente cerca una pagina o un sito web specifico.
  • Commerciale – l’utente valuta un acquisto e vuole esaminare tutte le opzioni a sua disposizione.
  • Transazionale – l’utente vuole acquistare qualcosa.

Come si fa dunque a capire l’intento di ricerca? Semplice: ci sono parole che ti forniscono un indizio:

  • Informazionale: nel titolo trovi le parole “guida”, “tutorial”, domande che iniziano con “cosa”, “come” o elenchi con “primo”, “migliore”, “checklist”. 
  • Navigazionale: è presente il nome di un brand, prodotto o servizio. 
  • Commerciale: ci sono parole che mettono a confronto dei prodotti, come “il più economico”, “recensione”, “confronto”. 
  • Transazionale: è indicato dalle parole “acquista”, “prezzo”, “coupon” e così via. 

Dunque le parole-indizio ti aiuteranno a determinare il tipo di intento di ricerca.

Generalmente io digito le parole chiave nella barra di ricerca di Google per verificare eventuali funzionalità delle SERP che possono aiutarti a identificare il tipo di parola chiave:

  • I Featured snippet possono indicare un intento informazionale;
  • Il box People Also Ask può indicare un intento informazionale;
  • I Sitelink possono indicare un intento navigazionale;
  • Gli annunci di Google possono indicare un intento commerciale o transazionale;
  • Gli annunci di Google Shopping possono indicare un intento commerciale o transazionale.

Prendendo in considerazione l’intento di ricerca e il tipo di parola chiave, puoi dunque identificare il formato migliore per il tuo articolo.

È qui che la ricerca manuale può aiutarti: guarda le pagine della concorrenza che si posizionano già tra le prime 10 per le tue parole chiave. Sono guide passo passo o forse un elenco di diverse opzioni? A quale azione invitano gli articoli? Quali sono i loro titoli, ovvero come descrivono il loro articolo per i risultati di ricerca?

Per citarne alcuni, le guide pratiche hanno più successo per le query informative, mentre i post di confronto possono funzionare per le query commerciali, le pagine dei prodotti per quelle transazionali e le pagine delle categorie possono essere classificate per le parole chiave di navigazione.

4. Creare un Meta-title ottimizzato

Il titolo che hai deciso per il tuo articolo non è necessariamente il titolo che verrà poi mostrato nei risultati di ricerca. Considera che l’articolo ha due intestazioni: il tag H1, mostrato nella stessa pagina e il title tag, mostrato nello snippet dei risultati di ricerca.

Il tag H1 e i title possono essere strettamente correlati oppure simili, ma non devono necessariamente essere identici. La cosa fondamentale e che ogni tag deve contenere la tua parola chiave di destinazione.

Sebbene il tag H1 sia uno dei segnali che mostrano ai motori di ricerca come è strutturata la pagina, il meta-title è più importante ai fini della SEO.

Per rendere il tuo title attraente sia per i motori di ricerca che per gli utenti, segui le regole di base:

  • Usa un title diverso per ogni pagina. Se usi lo stesso title su pagine diverse di un sito Web, Google può mostrare un titolo alternativo invece del tuo.
  • Considera l’intento degli utenti che abbiamo identificato in precedenza. Scegli un titolo che indichi chiaramente quale problema risolveranno gli utenti o il vantaggio che otterranno dalla lettura dei tuoi contenuti. Includi le parole-indizio per attirare l’attenzione degli utenti e invogliarli a cliccare.
  • Mantieni il title tra 15 e 40 caratteri. Le pagine con una lunghezza del tag title compresa tra 15 e 40 caratteri hanno un CTR superiore dell’8,6% rispetto a quelle che non rientrano in tale intervallo. La lunghezza massima è di circa 60 caratteri: qualsiasi testo che superi questo limite può essere troncato automaticamente.
  • Includi la tua parola chiave di destinazione nei title. Gli URL che contengono una parola chiave hanno una percentuale di clic superiore del 45% rispetto agli URL che non contengono una parola chiave. I motori di ricerca utilizzano i title per capire se il contenuto è pertinente alla query. Tuttavia, attenzione a non ottimizzare eccessivamente.
  • Considera l’idea di porre una domanda. I title tag che contengono una domanda hanno un CTR superiore del 14,1% rispetto alle pagine che non hanno una domanda nel titolo. 
  • Motiva gli utenti a visitare il sito Web. Secondo la ricerca di Backlinko, mentre le parole potenti (come “segreto”, “potente”, “definitivo”, “perfetto”, “migliore”, “folle”, “sorprendente”) riducono il CTR, i titoli emozionali possono aumentarlo. I titoli emozionali possono generare un sentimento positivo o negativo: in entrambi i casi funzionano bene. 

5. Creare un H1 accattivante

Vuoi aggiungere creatività al tuo articolo? Bene, ecco cosa devi considerare quando scrivi la tua intestazione H1:

h1 accattivante, come essere in prima pagina su google
  • Crea un H1 unico. In questo modo eviterai che i visitatori si perdano tra pagine simili del tuo sito.
  • Usa parole come “perché”, “cosa”, “dove” e “come”. In questo modo, aiuti le persone a capire cosa troveranno nella pagina – guide e articoli how-to generano fino al doppio del traffico rispetto ad altri tipi di contenuti. 
  • Usa i numeri, ad esempio “i primi 10”, “i 5 migliori”, “N cose che…”, ecc. Gli articoli con titoli che indicano un elenco ottengono il doppio del traffico e delle condivisioni sui social rispetto ad altri tipi di articoli.
  • Descrivi ciò che viene trattato nel corpo del testo. L’H1 della pagina dovrebbe descrivere il contenuto dell’articolo, altrimenti Google considera la discrepanza come bassa qualità dei contenuti.

Leggi anche: I 30 Modi migliori per promuovere la tua Attività nel 2022, con o senza denaro

6. Ottimizzare la Meta-description

La meta description è la descrizione che gli utenti vedono sotto il titolo della pagina nei risultati di Google.  Se gli presti la giusta attenzione, può essere il modo perfetto per incoraggiare un utente a fare clic sul tuo link invece che su quello dei tuoi concorrenti.

ottimizzazione della meta descrizione

Per ottimizzare correttamente la meta description, ci sono 5 regole di base:

  • Assicurati che ogni pagina del tuo sito abbia una meta description e che questa descriva accuratamente la pagina specifica. 
  • Includi una parola chiave pertinente nella meta description.
  • La meta description dovrebbe essere formata da 1-2 frasi (140-160 caratteri). Anche se non esiste alcun limite alla lunghezza di una meta description, gli snippet dei risultati di ricerca vengono generalmente troncati per adattarsi alla larghezza del dispositivo. 
  • Le meta description non solo devono essere in formato frase, ma possono anche essere il posto in cui riunire le informazioni chiave sparse in una pagina. Ad esempio, nelle descrizioni delle pagine prodotto potrebbero essere indicati prezzo, nome del produttore, condizioni di consegna. Descrizioni di questo tipo sono molto più attraenti sia per i motori di ricerca che per gli utenti. 
  • Punta a un’emozione e aggiungi un invito all’azione se pertinente.

La meta description è uno dei modi migliori per attirare l’attenzione dei nuovi visitatori, quindi presta attenzione a questo passaggio dell’ottimizzazione dei tuoi contenuti.

7. Strutturare i contenuti per renderli di facile lettura

Immagina di aprire uno dei risultati di Google e trovare un articolo con paragrafi lunghissimi. Quante probabilità ci sono che continuerai a leggerlo?

Probabilmente proverai a utilizzare la scorciatoia Ctrl + F, o più semplicemente uscirai dalla pagina per trovare un articolo strutturato meglio. Se l’utente esce da una pagina del tuo sito, il tempo di permanenza sul sito diminuisce e la frequenza di rimbalzo aumenta, e questo non va bene per il posizionamento del tuo sito Web.

Una buona struttura è un indicatore essenziale di contenuti di alta qualità. I sottotitoli rendono il tuo contenuto scansionabile e quindi più facile da leggere per gli utenti.

struttura dell'articolo

Ecco alcuni consigli per migliorare la leggibilità di un contenuto: 

  • Amplia il tuo testo, se l’argomento lo richiede: Longread di oltre 3000 parole ricevono 3 volte più traffico, 4 volte più condivisioni e 3,5 volte più backlink rispetto ad articoli di lunghezza media (901-1200 parole). Questo non significa che un articolo breve sia destinato a posizionarsi male, dipende da ciò di cui hanno bisogno gli utenti. È probabile che articoli più lunghi forniscano più informazioni su un argomento e quindi funzionino meglio.
  • Considera l’idea di aggiungere un sommario: Se l’articolo è lungo, aggiungi un indice all’inizio dell’articolo per consentire ai visitatori di accedere rapidamente alla sezione a cui sono interessati.
  • Usa H2 + H3: Articoli ben strutturati, con tag H2 e H3, hanno più probabilità di avere un rendimento elevato. Struttura l’articolo per rendere più facile per l’utente la comprensione del contenuto, ma non esagerare: troppi sottotitoli possono rendere la struttura più complessa.
  • Rispondi alle domande degli utenti: Attira l’attenzione delle persone che vuoi raggiungere includendo nei sottotitoli le loro domande. 
  • Evidenzia le idee più importanti: Puoi utilizzare il grassetto o modificare la dimensione del carattere. Questo aggiunge enfasi, rende il testo più facile da seguire e aiuta a fissare le idee principali nella mente degli utenti.
  • Spezza le frasi lunghe: Proprio come suddividi il contenuto in paragrafi, dividi le frasi lunghe in frasi più brevi. 
  • Usa elenchi puntati e numerati. Con gli elenchi puoi trasmettere grandi quantità di informazioni in una forma concisa. Gli elenchi puntati aumentano anche le tue possibilità di ottenere uno snippet in primo piano. 
  • Controlla il tuo stato di ottimizzazione generale: assicurati che il tuo testo sia perfettamente strutturato per una parola chiave di destinazione e scritto in modo SEO-friendly.
  • Regola la lunghezza del testo e ottimizza il tempo di lettura: controlla se il tuo testo corrisponde al numero medio di parole per i tuoi primi 10 concorrenti.
  • Aggiungi keywords consigliate: lo strumento ti suggerirà di aggiungere alcune parole chiave correlate al tuo testo per aumentare il potenziale SEO dell’articolo.
  • Rendi coerente il tuo tono di voce: assicurati che il tuo contenuto rispetti il tone of voice del tuo brand (informale, neutro o formale) e individua le frasi non conformi.
  • Assicurati che il tuo testo sia unico – evita il plagio scoprendo la percentuale totale di parole copiate nel tuo testo e visualizzando le fonti originali dei contenuti su Internet. 

8. Aggiungere contenuti visivi

Le persone ricordano solo il 10% delle informazioni che ascoltano, tuttavia, se le informazioni sono presentate in modo visivo, questa cifra passa al 65%: è così che funziona il nostro cervello. Usando elementi visivi nei tuoi contenuti, puoi trasmettere un’idea che i visitatori del tuo sito ricorderanno e potranno condividere.

aggiungere contenuti visivi

Inserire immagini in una pagina non solo ti aiuterà a trasmettere meglio le informazioni all’utente, ma farà anche circolare meglio i tuoi contenuti. I contenuti visivi non sono solo belli da vedere, sono un elemento essenziale di un blog post di successo. 

Più il contenuto è utile, interessante e pertinente, più è probabile che tu riceva backlink. I backlink da siti web autorevoli rendono i tuoi contenuti degni di fiducia per Google. Pertanto, il motore di ricerca ti posizionerà più in alto.

Assicurati inoltre di ottimizzare i tuoi contenuti visivi:

  • Ridurre le dimensioni del file: è importante che le immagini che caricano siano ottimizzate per il web. Caricare delle immagine ad alta risoluzione graverà sicuramente sui tempi di caricamento dell’intero sito, penalizzandolo sul punto di vista SEO e quindi nella SERP.
  • Dare alle immagini nomi descrittivi: Usare “corso-fotografia-online.jpg” è molto più chiaro di “IMG00353.JPG” per capire cosa mostra un’immagine. Cambia il nome di file generico in un nome descrittivo per fornire a Google indizi sull’argomento dell’immagine.
  • Aggiungere i tag Alt: I tag Alt forniscono un testo alternativo a un’immagine per i motori di ricerca e per coloro che utilizzano lettori di schermo per accedere a una pagina Web.

9. Rendere comprensibile la tua URL

Le parole chiave negli URL hanno un peso minore come fattore di ranking. Tuttavia, scrivere un URL di qualità che descriva chiaramente il contenuto della pagina aiuterà i tuoi lettori a capire cosa c’è dentro

La struttura dell’URL di un sito Web dovrebbe essere il più semplice possibile. Ricorda che, basandosi solo su queste poche parole, il cervello degli utenti decide se un contenuto è utile per loro o no. 

Per formattare correttamente le url, Google consiglia ciò:

  • Usa la punteggiatura negli URL e dividi le parole con i trattini (-) anziché gli underscore (_).
  • Fai in modo che l’URL sia descrittivo e integra la parola chiave principale della pagina.
  • Utilizza le lettere minuscole anziché quelle maiuscole.
  • Rendilo il più breve possibile, ma fornendo una descrizione chiara dei contenuti della pagina.

10. Migliorare i link interni

I link interni sono quelli che puntano da una pagina all’altra del tuo sito Web, mentre i link esterni sono quelli che puntano da un sito a qualsiasi sito diverso dal dominio su cui si trova il link.

I link interni aiutano sia i motori di ricerca sia le persone. Da un lato, creare una buona linking interna permette a Google di scansionare correttamente l’intero sito, dall’altro permette agli utenti di restare più tempo sul sito poiché attraverso un articolo arrivano facilmente ad altri cliccando sui link delle parole di loro interesse.

Ai link interni non basta dedicare tempo una sola volta, sono elementi che devono essere monitorati costantemente. A tal proposito torna utile affidarsi ad un consulente SEO il cui lavoro consiste anche nel far appunto ciò.

Leggi anche: Link DoFollow vs Link NoFollow: Quali sono le differenze?

Conclusione

In questo articolo ho cercato di riassumere brevemente quelli sono i 10 punti fondamentali per scrivere articoli di qualità in chiave SEO. Purtroppo questo è solo uno degli argomenti che tratta la SEO e non sarà sempre sufficiente a posizionare l’articolo (dunque il sito) in prima pagina su Google.

La link-building, l’ottimizzazione tecnica del sito e la SEO on-page, sono altri elementi fondamentali per una buona riuscita. Una volta che tutto è al suo posto dovreste avere il risultato tanto atteso.

prima pagina su google

Se hai necessità di ulteriori aiuti, puoi usufruire di una mia prima consulenza SEO gratuita contattandomi al seguente link: https://www.seo-digitalmarketing.it/contact/. Sarò lieto di darti consigli preziosi per essere quanto più autonomo possibile nel mondo della SEO.

Leggi anche: 10 Modi Gratuiti per Essere Primi su Google

(fonte: https://it.semrush.com/blog/)
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corbisiero francesco esperto seo

Francesco Corbisiero

Sono un consulente SEO e di marketing digitale. Supporto aziende B2B, B2C e Startup nel generare più lead, vendite e aumentare i ricavi online. I miei 5 anni di esperienza nello sviluppo e nell’esecuzione di strategie di marketing digitale hanno aiutato attività di piccole e medie dimensioni a migliorare il loro traffico organico, l’ottimizzazione del tasso di conversione, generare più lead e migliorare il ROI sugli investimenti di marketing. 

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